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Ignazio ARGIOLAS
Allenatore professionista di 1^ categoria – Docente di
Tecnica calcistica presso il Settore Tecnico F.I.G.C.
IL SISTEMA DIFENSIVO DI ZONA
Strategia: marcare nel sistema difensivo “a uomo” e in
quello “a zona”
Nel
marcamento nel sistema difensivo a "uomo" e in quello a
"zona", le strategie da adottare sono sicuramente diverse (la
strategia è il complesso dei mezzi e degli accorgimenti adottati per battere
l'avversario o, almeno, per spartire il punteggio in palio), non è il
modo di marcare che cambia, ma l’uomo da marcare.
La
difesa individuale con il "libero" è, certamente, la forma difensiva
più utilizzata nel calcio dei dilettanti. I suoi punti forti sono:
·
la
marcatura stretta costringe l'avversario a doversi impossessare del pallone e a
rigiocarlo in condizioni non certo ottimali;
·
è un
gioco particolarmente efficace contro un avversario molto più forte
individualmente;
·
il
sistema è semplice da mettere a punto e facile da applicare.
I
punti deboli di questa strategia sono:
·
la
creazione di spazi;
·
l'attacco
portato sui lati;
·
capacità
nell'1:1;
·
utilizzo
di corse incrociate;
·
utilizzo
di "veli", "blocchi"...
I
motivi che spingono l'allenatore ad adottare questa strategia difensiva sono da
ricercare, soprattutto, nella valutazione che il tecnico riesce a dare al suo
gruppo di lavoro. Un buon motivo è ritenere che i propri giocatori siano
superiori all'avversario sul piano fisico-atletico. Come è altrettanto valido
che il tecnico non giudichi i difensori della propria squadra sufficientemente
idonei a praticare una difesa di "zona", che necessita di grande
abnegazione per ottenere una coordinazione delle azioni difensive ottimale ed
un maggior numero di informazioni sulle possibilità di gioco degli attaccanti.
Oppure, semplicemente, l'allenatore giudica l'avversario di livello tecnico
insufficiente per opporsi con una strategia a "zona".
La difesa a zona: principi
L'attenzione
dei difensori, principalmente, è rivolta al pallone, non solo ai giocatori
avversari. Vengono definite delle zone "pericolose" e delle
zone "non pericolose". Nelle prime i difensori si concentrano
per agire, mentre nelle seconde i giocatori di difesa sorvegliano soltanto.
Il
sistema difensivo "a zona" coinvolge tutto il blocco squadra,
compresi gli attaccanti: la squadra è corta sull'asse pallone-porta e ogni
difensore è solidale con il blocco difensivo. Lo spazio concesso agli
attaccanti nella zona pericolosa diminuisce proporzionalmente all'avvicinarsi
del pallone alla porta. Non è obbligatorio attuare la tattica del fuori gioco.
I
giocatori che difendono devono essere sempre concentrati ed attivi mentalmente:
infatti, sono chiamati ad un continuo adattamento su avversari che cambiano
frequentemente e con velocità. Fondamentale il concetto di diagonale, sia da
parte di chi è vicino al pallone (diagonale piccola), sia da parte di chi è più
lontano dallo stesso, in funzione dei concetti di "anticipo" e
"copertura".
La difesa di zona: funzionamento
Non
appena la squadra perde il pallone, può assumere tre diversi atteggiamenti a
seconda del risultato e del rapporto di forza tra le due squadre in campo.
1. Attaccare rapidamente l'avversario
in possesso del pallone con i giocatori a lui più vicini. In questo caso ci
sarà un primo difensore in "chiusura" ed un compagno, più
vicino a lui, che si pone in "copertura". Gli altri difensori
più vicini, a destra e a sinistra, sorvegliano gli attaccanti che possono
ricevere. Così si può impedire loro di andare a rete, si concede poco tempo per
controllare il pallone, si può intercettare il passaggio se effettuato in modo
impreciso.
2. Si può stabilire un atteggiamento di
"pressione" da esercitare solamente su certi giocatori che,
per esempio, hanno difficoltà nel controllo del pallone.
3. La squadra ritorna velocemente e aspetta l'avversario nel proprio terzo difensivo, sfruttando l'azione ritardatrice del calciatore più vicino al pallone.